Oggi sappiamo definitivamente che la Gran Bretagna ha deciso la sua “uscita dall’Unione Europea”: adesso dobbiamo capire se questo è e sarà un VANTAGGIO od uno SVANTAGGIO per gli Inglesi o per gli Europei o viceversa!!!

Questo referendum implicherà un periodo di 2 anni nel quale il Regno Unito dovrà ricostruire di nuovo più di 50 relazioni e accordi commerciali con Paesi diversi, Europa compresa.

La forte affluenza alle urne ha evidenziato il forte coinvolgimento popolare al referendum. Bisogna inoltre rilevare lo scarso scarto tra i favorevoli al Leave e al Remain che evidenzia la forte spaccatura del paese che era già emersa in precedenza. Ricordiamo che il Regno Unito è sempre stato molto tiepido sul progetto europeo sin dai tempi della sua costituzione e questa reazione al referendum conferma la forte spinta indipendentista del paese.

E già quà la prima domanda: Conveniva uscire dalla Comunità europea? Gli inglesi che hanno votato il Leave lo sapevano?

Infatti, ciò che emerge dal referendum di questa notte è una decisione che li isolerà sotto molti aspetti in un mondo sempre più interconnesso, nel quale essere da soli rende più complesso rimanere competitivi ed attrattivi. Inoltre, dovranno subire una svalutazione della sterlina e dovranno risolvere le loro spaccature interne tra le varie anime: Inghilterra da un lato e Scozia ed Irlanda del Nord dall’altro (questi ultimi favorevoli alla permanenza nell’UE).

 Come sempre, la reazione dei mercati finanziari al cambiamento è emotiva ed inizialmente negativa. Anche questa circostanza non fa eccezione.

Il day after del referendum con la vittoria di Brexit vede una scontata reazione fortemente negativa dei mercati. Incertezza e volatilità dominano i mercati. Le principali reazioni del mercato sono: crollo della sterlina verso il Dollaro e verso l’Euro e verso lo Yen. La sterlina ha raggiunto livelli minimi visti almeno 30 anni fa; crollo del mercato azionario giapponese, dei future di S&P500 e del FTSE 100; nuovo massimo dell’oro e del Bund a 10 anni il cui rendimento va in negativo di nuovo (-0,3%). Rally del rendimento del Treasury a 10 anni. Aumento dello spread dei titoli periferici, ovvero di Spagna e Italia.

Per definizione un mercato esiste se qualcuno vende ad altri soggetti che comprano. Le “mani deboli”, sull’onda della paura di ciò che accadrà, svendono i titoli alle “mani forti” che acquistano a prezzi bassi approfittando dell’emotività: è il solito film che conosciamo molto bene.

Quando poi saranno più chiare le conseguenze di questa decisione e si delineeranno le opportunità, le “mani deboli” torneranno ad acquistare dalle “mani forti” a prezzi molto più elevati ed assisteremo all’ennesima crescita dei mercati .

Di fronte a Brexit le banche centrali permetteranno ai mercati solo una reazione proporzionata all’evento, non di più. Va quindi bene prezzare una sterlina più debole e un po’ meno crescita nel Regno Unito. Non va invece bene lasciarsi andare a voli pindarici e prezzare una recessione europea o globale, il crollo dell’euro e del renminbi, la deglobalizzazione universale, il ritorno in grande stile al nazionalismo e la fine dell’occidente. Se ci sarà recessione (ipotesi ancora improbabile) la prezzeremo al suo effettivo eventuale realizzarsi, non prima. Un passo alla volta, per favore!!!

Nulla di nuovo.

 Il suggerimento razionale, quindi, è quello di non comportarsi come il cosiddetto “Parco Buoi”.

Come insegna Warren Buffet, comprare a prezzi bassi e vendere a prezzi più elevati è la regola aurea del buon investitore, lasciando che il tempo faccia il suo corso.

Avendo disponibilità di liquidità o investimenti allocati in soluzioni prudenti, indubbiamente i ribassi dei mercati azionari, che si verificano in questi giorni, potranno costituire interessanti occasioni di acquisto. Anche l’investimento mediante acquisti graduali, alla ricerca di un prezzo medio sempre più basso, è una delle strategie più intelligenti in questi contesti di elevata volatilità. Quando i mercati torneranno a crescere i guadagni saranno certi nel corretto orizzonte temporale. 

In ogni caso, i gestori dei fondi comuni di investimento, grazie alla flessibilità che i mandati forniscono loro, stanno facendo il loro lavoro alla ricerca del valore da portare.

Se volessi cogliere le occasioni che si sono presentate e si presenteranno contattami.

ALESSANDRO MORO